Dungbomb! Are you ready to challenge a marauder?

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Sophie Black ~
view post Posted on 5/1/2012, 17:10




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Lezione pomeridiana di difesa contro le Arti Oscure. O meglio, lezione teorica di DCAO, quella che avveniva due o tre volte alla settimana, alla quale poi, il giorno seguente, sarebbe seguita la pratica.
E per quanto fosse bella quella materia, dopo un abbondante pranzo in Sala Grande e la prospettiva di potersi finalmente ritirare per un meritato riposino nei rispettivi dormitori, l’attenzione degli studenti andava sempre più sul calando...soprattutto durante l’ultimo quarto d’ora di lezione.
Ma forse avrei dovuto dire “l’attenzione della maggior parte degli studenti”... io infatti trovavo sempre molto...istruttive le lezioni del professor Svensson.
Ok, balla allucinante.
Se non fosse stato per via del fatto che sarei praticamente stata tutto il giorno a sbavare dietro il bel professorino, mi sarei annoiata come tutti gli altri, nonostante quella attualmente spiegata fosse la mia materia preferita.
Le Arti Oscure mi affascinavano, e molto anche...esattamente come colui che si trovava dietro la cattedra, a spiegare qualche nozione sui Berretti Rossi. E non ero la sola: lui faceva quest’effetto un po’ a tutte le ragazze, sia facenti parte della casata Serpeverde che non.
Silente aveva in sostanza tutta la mia stima per aver assunto un tipo come lui...almeno manteneva viva l’attenzione del “pubblico femminile”.
Ehi...che facciamo stasera?
Il sussurrare della mia compagna di banco a breve distanza dal mio orecchio, mi fece interrompere sia i miei pensieri, sia il contatto visivo con il professore.
Ma sui Berretti Rossi ormai sapevo già quasi tutto io –e non perchè fossi una secchiona, solo che mi piaceva farmi trovare preparata a lezione, nonché ricevere punti per la mia casata nel caso in cui il prof avesse fatto una domanda- quindi potei permettermi questa distrazione.
Strappai così un pezzetto di carta dal fondo del mio quaderno, intinsi la piuma nel calamaio ed iniziai a scrivere una risposta. La scelta infatti non era così ampia: eravamo due quindicenni e con il coprifuoco a mezzanotte...senza parlare del fatto che avevo i miei doveri da prefetto da assolvere.
Scrissi così che avrei pensato a qualcosa, nonostante avessi già promesso a Bella ed a Rabastan che avremmo fatto qualcosa insieme quella sera. Infine, senza farmi beccare –anche perché stavo al primo banco- glielo passai.
La nostra “conversazione” non ebbe tuttavia modo di continuare e questo perché una serie di rumori come sedie che si spostavano o che, annunciò che la lezione era finita. Sollevai così di scatto la testa, notando il professore probabilmente in procinto di ritirarsi nel suo ufficio, il quale si trovava dietro una porta presente nella stessa aula...bastava solo salire qualche scalino per arrivarci.
Ci vediamo più tardi in sala comune...o direttamente in sala grande, ora devo fare una cosa.
Dissi alla mia amica, mentre riponevo in fretta i miei libri, li prendevo tra le braccia ed oltrepassavo gli altri studenti per bloccare il professore.
Professor Svensson, posso parlarle?

Domandai, una volta raggiunta la cattedra. Sperai che non avesse un’altra lezione dopo, o non mi avrebbe nemmeno permesso di entrare nel suo ufficio.
Intanto l’aula a poco a poco iniziò a svuotarsi. Chiunque infatti sarebbe stato ansioso di tornare nei rispettivi dormitori a fare merenda o a riposarsi un po’ dopo tutte quelle noiosissime ore di spiegazione...ma non io.

 
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Tomas Svensson
view post Posted on 5/1/2012, 21:39








Primo pomeriggio sì, abbastanza presto per poter vedere il sole tramontare ma già abbondantemente dopo il ricco pranzo in Sala Grande.
Questo era l'orario delle lezioni che aborrivo di più personalmente, perchè, tralasciando la bassa soglia d'attenzione degli studenti e delle persone, che alcuni studi recenti quantificavano in quindici, massimo venti minuti, il fatto di avere lo stomaco pieno in seguito ad un pranzo abbondante e squisito com'era quello che elargivano le cucine di Hogwarts, non aiutava per nulla gli studenti, anzi li conciliava il sonno.

Una dei compiti che meno sopportavo dell'essere professore era rimproveravere gli alunni, toglierli punti e metterli in punizione, forse perchè ancora mi sentivo più vicino a loro, anagraficamente parlando, che ai miei colleghi più anziani.
Perciò chiudevo volentieri più di un occhio durante le lezioni del primo pomeriggio, che per esperienza ricordavo come le peggiori.
Ma non scambiate la mia benevolenza con stupidità...mi accorgevo benissimo di quello che combinavano gli studenti mentre mi credevano all'oscuro di tutto.

La lezione di oggi era una di quelle teoriche, una di quelle che il vecchio professor Ruf teneva sempre nelle sue lezioni di Storia della Magia. L'argomento erano i Berretti Rossi, nulla di troppo complesso per gli studenti del quinto anno, ma non si era mai troppo sicuri.
Alla fine della lezione, mentre stavo andando a riposarmi dopo una giornata di lavoro nel mio ufficio, e la classe iniziava a svuotarsi, vidi una studentessa fermarsi e chiedermi se poteva parlarmi.

Certo miss Delacour. Preferisce andare nel mio ufficio, dove le posso offrire una tazza di thè caldo oppure va di fretta e preferisce rimanere qui?

Domandai cortesemente, in quanto la ragazza in questione spesso sollevava domande, anche se non dava l'idea della ragazza che avesse bisogno di porle. Infatti ogni volta che veniva interpellata durante la lezione rispondeva sempre correttamente, guadagnando punti extra per la sua casata, quella dei Serpeverde.
Ero incuriosito riguardo all'argomento delle sue domande odierne, e anzi, un po' ero molto tentato di stuzzicarla, metterla in difficoltà perchè non m'era affatto sfuggito il bigliettino che lei furbescamente aveva passato. Ora, io non ho nulla in contrario a mandare i bigliettini alle amiche, ma durante la lezione sarebbe preferibile evitare. O meglio, durante le mie di lezioni...

O per caso vuole raccontarmi di sua spontanea volontà il contenuto del bigliettino che ha passato alla sua amichetta?

Domandai stavolta leggermente divertito, anche se non rientrava molto nel protocollo di comportamento tipico di un professore, ma che ci volete fare, ero ancora giovane e mi piaceva divertirmi un po' nei pochi modi che avevo a disposizione...

 
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Sophie Black ~
view post Posted on 5/1/2012, 23:47




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Stavo già mentalmente esultando per la risposta che mi diede il professore...o meglio, per la domanda che mi porse. Esteriormente però dovevo mantenere un certo controllo, ovvero la stessa faccia di prima, anche se mi fu difficile trattenere un sorrisetto soddisfatto.
Insomma, prendere il tè con il bel professorino era un qualcosa che avrebbe suscitato un bel po’ di invidie...e che non sarei certo andata a raccontare: se lo avessi fatto probabilmente tutte le mie compagne avrebbero imitato la mia idea, e ciò non mi andava proprio.
Ok, a quindici anni queste cose non si fanno né si pensano. Perché alla fine io non avevo da chiedere un bel niente al professore. Nulla riguardante la sua materia, niente dubbi, niente incomprensioni. Mi ero solo inventata e preparata un discorsetto allo scopo di... beh dai è chiaro, no?
Attualmente ero infatti nella fase “cotta per il professore”, la quale era succeduta a quella per un mio ex compagno di casata a quella per il Corvonero di non mi ricordo quale anno.
Nel suo ufficio andrà benissimo. Non ho altre lezioni fino a domattina, di conseguenza... sono tutta per lei. Questo fu quello che conclusi nella mia mente. Sarebbe stato troppo da dire, vero? senza parlare della scenetta che mi ero già figurata dentro la mia testa: tutt’altro che consona ai ruoli di alunna e professore. ... un tè lo prenderei volentieri, grazie. Dissi quindi, con un sorrisino. Sorrisino che si affievolì qualche istante dopo, quando mi fece notare che mi aveva vista passare quel bigliettino.
Cavolo, beccata.
Pensai, anche se dal suo tono di voce non sembrò rimproverami, quanto più mostrare il suo divertimento per l’accaduto.
Se fosse capitato con uno degli altri professori –Lumacorno escluso perché mi adorava- sicuramente mi sarei beccata una punizione.
Professore, lei mi spaventa: ha per caso gli occhi anche dietro la testa? Comunque sia non so quanto le potrebbe interessare la programmazione di una serata all’insegna del divertimento... ops, forse però questo non dovevo dirlo.
Risposi, ironica perché mantenni il mio sorriso mentre gli esponevo a cosa era destinato quel bigliettino. Se fosse stato un altro insegnante ovviamente avrei negato tutto, oppure mi sarei inventata una scusa. In questo caso però mi sentii d rispondergli così perché qualcosa mi diceva che non sarei andata incontro a conseguenze più o meno serie.
Però non mi sono distratta dalla lezione. Cioè, se vuole farmi una domanda per verificare faccia pure...l’argomento che ha spiegato oggi era molto interessante, per questo mi sono letta il capitolo in anticipo.
Ruffiana, lecchina, superba e finta secchiona. Alè, vai così Sophie.
Ma d’altronde, se da una parte in precedenza ero stata sincera con la storia del bigliettino, dall’altra dovevo pur sempre rimediare con qualche frase tipica della studentessa modello.
Nel frattempo posai un attimo i libri sul bordo della cattedra: non erano leggeri come volumi, ed io di solito trovavo quasi sempre qualcuno che si offriva di portarmeli fino alla sala comune o da qualunque altra parte. Dopo tutto, essere la ragazza più bella e corteggiata della scuola aveva i suoi vantaggi.

 
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Tomas Svensson
view post Posted on 6/1/2012, 01:59




Sophie Delacour, prefetta Serpeverde. Ecco chi era la studentessa del quinto anno che si trovava di fronte a me e continuava a sorridere con una frequenza leggermente elevata di quella che una ragazza di quindici anni di solito aveva...boh, chissà che le frullava per quella testolina.

Ma non mi ringrazi, sono felice per una volta di avere compagnia, mi stufo anch'io di bere il thè tutto solo ogni volta...

E fu così che confessai sinceramente il mio passare il rituale del thè alle cinque esatte in solitario, senza compagnia, ma senza qualche motivo preciso che mi spingesse a dire ciò ad una studentessa di certo più bellina della media, ma sempre studentessa e sempre Serpeverde, quindi aveva qualcosa di losco e di truffaldino per la mente.
Mentre aprivo la porta del mio ufficio, ascoltai la spiegazione che stava escogitando sul bigliettino che passava di mano in mano...e sembrava anche raccontare la verità, quand'ero quasi sicuro che avrebbe inventato qualche frottola di contorno.

Io la spavento? E' per questo che non ricevo mai inviti per queste serate di puro divertimento io?

Domandai, facendo anche vagamente una faccia da cucciolo ferito, una di quelle che avevo imparato uscirmi particolarmente bene, sebbene fosse da tempo che non la usassi più...appellai con la bacchetta una poltrona e un tavolino e li misi davanti al camino, presi una teiera e la riscaldai magicamente, prima di versarle in due tazze di porcellane finemente cesellate ornate con delle figure di lupi mannari nelle varie fasi della loro trasformazione, regalo del Preside Silente quand'accettai il lavoro.

Non le farò domande, mi fiderò della sua preparazione consueta...inoltre, non siamo in aula qui, ed è lei che ha qualcosa da chieder al sottoscritto...
quasi mi dimenticavo, benvenuta nel mio umile ufficio.


Conclusi con un sorriso sgargiante, visto che ero proprio felice del mio ufficio, anzi, più che felice, orgoglioso. Le porsi con eleganza e gentilezza la sua tazzina di thè di montagna (non ero un gran fan del consueto earl grey o thè verde che tutti i britannici bevevano, preferivo quello più raro e naturale thè di motnagna, che mi facevo spedire direttamente da un mio caro amico in fasci e poi provvedevo a bollirli di mio...)

Zucchero?

Chiesi cortesemente, dopo aver riempito la mia tazza con ben due bicchieri di zuzcchero di canna, contravvenendo subito al fatto che avevo appena enunciato. Le avevo posto una domanda io, anzichè il contrario, ma immagino che sarei stato perdonato per tale inezia.

 
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Sophie Black ~
view post Posted on 6/1/2012, 16:57




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Ok, più il professore parlava, più io mi sorprendevo. Insomma, non che avessi mai avuto modo di avere un dialogo del genere con lui –di solito mi limitavo a domande fatte in classe oppure di sfuggita nei corridoi- ma non avevo mai raccolto il coraggio di chiedergli un “colloquio” privato.
Non sembrava affatto come gli altri professori...nè per quanto riguardava l’età né per il suo modo di fare fuori dall’aula (anche se questo è un discorso un po’ paradossale dato che ci trovavamo ancora nella stessa).
Comunque sia lo seguii fino al suo ufficio, ovvero salii dopo di lui quella breve scalinata che ci condusse al suo interno.
Nel farlo pensai a quello che mi aveva detto pochi istanti prima, sul fatto che prendeva il tè da solo ogni volta...e ci pensai perché spesso mi ero chiesta se esistesse o meno la sua dolce metà. Insomma, un uomo bello ed affascinante come lui doveva avere per forza una donna...anche se non necessariamente all’interno di Hogwarts ovviamente.
Pensierosa, entrai dunque nel suo ufficio e chiusi la porta alle mie spalle, mentre il mio sguardo si posava sulla scrivania e ne esaminava attentamente i dettagli: non vi erano foto di donne...nè lì né altrove. Quindi appoggiai i libri sul tavolo e mi accomodai su una delle due poltroncine situate vicino alla finestra che dava sul parco, mentre lui si occupava del tè.
Se questa è una trappola per farmi confessare e poi mettermi in punizione, la informo che potrei anche abboccare... come si fa a resistere a quegli occhi? Di nuovo conclusi nella mia mente perché se avessi detto una cosa del genere beh...chissà quel che sarebbe successo. Dopo tutto quando un professore voleva sapere qualcosa circa i divertimenti di noi studenti, di solito il tutto era finalizzato a scoprire i luoghi che frequentavamo e a punirci se proibiti...cosa che ovviamente erano.
Lui però aveva qualcosa di diverso e me ne diede ulteriore conferma l’espressione che sfoggiò per chiedermi quella cosa. Ma d’altro canto io dovevo pur sempre rispettare certi limiti, e contemporaneamente espormi un po’.
Quindi se mi promette che non ci saranno conseguenze, questo invito potrebbe anche giungere...
Aggiunsi con un sorrisino, mentre accavallavo le gambe ed abbassavo lo sguardo sulla tazza che mi posò davanti.
Comunque è molto carino questo ufficio...diverso da come l’aveva arredato la precedente professoressa. Che tra parentesi, sono contenta sia andata via... Risposi, quando mi diede il benvenuto. No, grazie...ci metto solo un po’ di latte io. Dissi, allungandomi un po’ in avanti per fare quello che avevo appena detto. Presi poi la tazza tra le mani e tornai ad appoggiarmi con la schiena sulla poltroncina.
Si ecco, quello che voglio chiederle non so se sia possibile, ma tentar non nuoce, quindi... Iniziai con dire, lasciando un attimo la frase in sospeso. Rammenta l’altro giorno, quando ci esercitavamo negli incantesimi di attacco? Domandai, fermandomi un attimo per vedere se mi seguiva.
Mi stavo per inventare una balla allucinante, lo sapevo bene questo. Tuttavia, come le mie doti recitative mi imponevano, sfoggiai improvvisamente un’espressione preoccupata.

 
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Tomas Svensson
view post Posted on 6/1/2012, 19:12




Mentre mi stiracchiavo leggermente sulla mia poltrona e accendevo il fuoco nel caminetto con la bacchetta, guardai più attentamente la studentessa. Non era pratica comune che invitassi studenti nel mio ufficio per un thè, soprattutto perchè a quanto pare essi capivano tutto al volo e soltanto pochi di loro venivano a chiedermi spiegazioni...vabbè, non si può avere pure gli studenti che interagiscono, bisogna accontentarsi che siano bravi suppongo...

Una trappola? Lei seriamente mi crede quel tipo di professore che cerca di intortare gli studenti per partecipare ai loro leciti festeggiamenti e poi identificarli e metterli tutti in punizione?
Ma dico io, occhei che mi ritiene vecchio rispetto alle sue frequentazioni, ma non mi pare d'esser così adulto da essere invidioso della gioventù!

E poi, come farà a portarsi un professore di Difesa Contro le Arti Oscure ad un festino di Serpeverde?


Ai miei tempi infatti, i Serpeverde aborrivano sia i professori sia la materia, e i miei tempi non erano così lontani cronologicamente, anzi, distavano solo pochi e pochi anni...
Allungai le gambe sul poggiagambe insito nella poltroncina per godermi meglio il piacevole tepore che proveniva dal fuoco e mescolai con un cucchiaino argentato che avevo ereditato dalla mia predecessora (la quale usava soltanto posate d'argento, probabilmente aveva una qualche paura dei licantropi e si era predisposta così come precauzione), il mio thè, facendo risalire in parte verso la superficie i graneli di zucchero che s'erano depositati sul fondo al momento della loro caduta nel liquido ambrato..

Grazie, anche se sto pensando di farci qualche aggiunta furbesca a quest'ufficio...ma comunque non dovrebbe dire certe cose sulla professoressa che mi ha preceduto...

La rimproverai bonariamente, visto che non era esattamente il massimo della furbizia esprimere la propria poca considerazione nei confronti di chi mi aveva preceduto e di chi ero stato alunno, anche se sotto sotto in parte mi lusingava d'essere il suo docente di DCAO preferito...spero non fosse dovuto soltanto al mio aspetto esteriore ma anche ai contenuti delle mie lezioni...

Sì, ricordo benissimo, era giovedì scorso..dica pure, se possibile sarò molto lieto di aiutarla a chiarire i suoi dubbi o a migliorare...

La incoraggiai a parlare, ad esprimersi a voce alta, a raccontare, mentre bevevo in maniera silenziosa, senza strani risucchi o rumorini fastidiosi il mio thè...

 
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Sophie Black ~
view post Posted on 6/1/2012, 21:43




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Ora, seriamente...che cavolo ne so io? Pensai, in risposta al suo discorsone, mentre lasciavo freddare un po’ la tazza di tè che avevo tra le mani. Ma forse lui non aveva ben afferrato il punto, né io seppi come farglielo capire senza che mi mettesse sul serio in punizione. Insomma, oltre ai festini per soli Serpeverde facevamo altro...e di un tantino più vietato. L’ultima volta ad esempio avevamo ignorato totalmente il coprifuoco e ci eravamo recati in uno di quei locali a Nocturn Alley dove c’era solo gente adulta e per nulla raccomandabile...cosa assolutamente vietata per degli studenti.
Un’altra volta invece –e lì mi era presa un po’ di fifa ad esser sincera- io ed un altro gruppetto di Serpi, ci eravamo addentrati nella foresta proibita durante la notte per un festino all’aperto. Divertente all’inizio...un po’ meno a seguito dell’attacco di un gruppo di ragni giganti.
Ovviamente nessuno dei professori conosceva queste avventure non propriamente lecite, e rivelarle a lui non so se sarebbe stato saggio.
Vecchio, lei? se lei è vecchio il professor Silente cos’è? già decrepito? Ironizzai, dato che non era affatto vero che io lo considerassi tale, anzi... ma anche qui trovai difficoltà nell’esprimermi perché appunto si trattava pur sempre di un professore.
Ma io non ho mai parlato di un festino di Serpeverde... Dissi, e bam, sorrisetto malizioso. Ok dai, il sorrisetto malizioso ci stava adesso. Già pensava che lo considerassi vecchio...dovevo bilanciare, no? fatemelo continuare a credere.
Nel frattempo girai anch’io il cucchiaino all’interno della mia tazza in modo che il latte si amalgamasse al tè. Una volta fatto lo portai brevemente alla labbra: era ancora troppo caldo per me.
Aggiunta furbesca? Ad esempio? Domandai poi, quando mi parlò del suo ufficio. In quel momento mi chiesi dove dormisse lui...vi era forse un’altra stanza dietro quei muri? Con il suo letto e tutte le sue cose? Dio come sarei stata curiosa di vederla...
E perché mai? D’altronde non è certo un segreto che lei è il mio professore preferito. Con lei riesco ad apprendere più facilmente. Dissi, piuttosto sfacciatamente. Non lo ero sempre, questo è ovvio, ma quello era il momento di esserlo.
Nel frattempo avevo temporeggiato molto circa la questione del mio apparente “dilemma”. Parevo infatti la studentessa più preoccupata del mondo circa la non riuscita di quegli incantesimi, quando invece ero in grado di produrli alla perfezione...anche se certo questo lui non doveva saperlo o sarebbe stato tutto inutile.
Ecco vede, ho qualche problema...di pratica. Ho provato ad esercitarmi da sola, ma temo che il risultato non sia dei migliori. Per questo motivo mi chiedevo se lei potesse darmi qualche ripetizione privata...
Terminai, esponendo quello che gli avevo da dire.

 
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Tomas Svensson
view post Posted on 7/1/2012, 21:55




Così come il caro preside che mi aveva assunto ripeteva soventemente, "ad Hogwarts anche i muri avevano orecchie" e sentire certe frasi pronunciate nel mio ufficio qualora fossero state riportate alle persone sbagliate mi potevano mettere nei guai.
Dubito che il preside stesso se la sarebbe presa per simili inezie come battutine sulla sua età, ma non ne ero molto sicuro, visto che lavoravo da poco tempo (oddei, era già due o tre anni che ero stato assunto come membro del corpo insegnanti della scuola, però mi sembrava ieri il giorno in cui avevo iniziato pieno d'entusiasmo il mio nuovo lavoro), perciò feci un sorrisino di circostanza e risposi diplomaticamente...

Il professore Silente è un uomo nel fiore dei suoi anni...mentre io in confronto a lui sono un giovincello, lo devo ammettere...
E a cosa si riferiva allora?


Domandai in seguito, leggermente incuriosito e un po' stranito da quel sorrisino che mi aveva rivolto...mi era parso a me o era un sorriso diverso dal solito? Un sorriso diciamo, più malizioso, più intortante? O era il fatto che ero leggermente stanco e gli occhi mi avevano fatto un brutto scherzo momentaneo? Pensai che molto più probabilmente si trattava della seconda ipotesi, perchè era impossibile e fuori di testa l'idea che una studentessa di quindici anni facesse di queste cose...

Spiacente, le aggiunte furbesche così come i miei alloggiamenti sono top secret per gli studenti...non si sa mai che spifferino tutto in giro...

Dissi scherzosamente, mezzo ridente e azzardando un occhiolino, volendola quasi convincere che avessi chissà cosa nella mia stanza e che avessi disseminato un po' ovunque chissà quali congegni anti-magia oscura nel mio ufficio, nonostante sapessi benissimo io che non c'era quasi nulla di tutto ciò.

Perchè c'è un'etica professionale che vieta ai docenti di parlare male, dire giudizi negativi su coloro che li hanno preceduti...
E daavvero sono il suo professore preferito? Mi vuole lusingare stasera?


Chiesi, in quanto questa cosa qui mi risultava strana...non mi pareva una studentessa che avesse bisogno di spiegazioni eppure eccola qui nel mio ufficio dopo la lezione a chiedere spiegazioni su qualcosa che non aveva ben afferrato...ma nonostante tutto io ero il professore che più le "facilitava 'l'apprendimento"? Era un po' strana tutta la faccenda, ma forse era il mio vecchio istinto di Auror che si faceva sentire anche quando non ce n'era assolutamente bisogno...

Non saprei se è possibile...credo di sì in linea di massima, ma prima dovrei prendere un'autorizzazione dal Preside e un permesso speciale per lei di aggirarsi durante certi orari ad Hogwarts senza incorrere in punizioni...o peggio, in Gazza...

Le risposi, dopo aver ascoltato attentamente la sua richiesta piuttosto accorata, e aver pensato sul da farsi, anche se credevo non ci sarebbero stati particolari problemi se una studentessa voleva approfondire ulteriori argomenti di lezione...
L'unica difficoltà poteva essere il permesso di gironzolare per il castello a tarda ora, anche se sapevo, dai miei trascorsi come studente, che non era molto difficile sgattaiolare fuori dalle proprie sale comuni al calare del sole, il difficile era non farsi beccare...

 
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Sophie Black ~
view post Posted on 8/1/2012, 00:07




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Evitai di mostrare un’espressione troppo scettica quando mi disse che Silente era nel fiore degli anni. Dopo tutto era pur sempre il preside e non era il caso di parlare “male” di lui. Quindi sorvolai.
Questo è un segreto. Lei mi dica solo se vorrebbe avere questo invito e chissà, magari un giorno di questi potrebbe ritrovarselo sulla scrivania con su scritto ora e luogo...
Risposi, accompagnando le mie parole con un altro sorrisino, mentre la mia mente correva già lontana. Ovviamente non lo avrei mai portato insieme agli altri miei compagni. Se quell’incontro avveniva davvero ci sarei stata solo io con lui. Sarebbe mancato il divertimento? Non credo proprio.
Le sembro tipo che potrebbe spifferare in giro una cosa del genere? Domandai poi, retoricamente anche se certo lui non poteva saperlo se lo fossi stata davvero o meno. E lo ero solamente riguardo a ciò che volevo. Per il resto sapevo mantenere un segreto se me ne confidavano uno, ed io pensavo valesse la pena di esser mantenuto.
E’ la verità...e sinceramente pensavo che lo sapesse. Se volessi lusingarla direi ben altro. Ad esempio le direi che quella camicia si abbina perfettamente al colore dei suoi occhi e che a nessuno starebbe bene come effettivamente sta a lei... ma forse questi sono pensieri che dovrei tenere chiusi a chiave nella mia mente onde evitare di risultare inopportuna.
Bella faccia tosta, Sophie, complimenti. Stavo infatti battendo ogni record di sfacciataggine quel pomeriggio. Era colpa del tè forse? Mi stava dando alla testa? O era quel colloquio così “intimo” con il bel professorino a tirar fuori il peggio di me?
No, la questione era molto più semplice: lo volevo. E quando volevo una cosa facevo di tutto pur di ottenerla...il che poteva risultare un vero e proprio problema dato che ero sempre stata abituata a veder sempre soddisfatto ogni mio capriccio. Non che lui potesse esser considerato tale, solo che mi ero presa proprio una bella cotta questo giro...forse di più delle altre volte, quando, invece di un professore, si trattava di semplici studenti.
Sarà stato il gusto del proibito a farmelo desiderare tanto? Dopo tutto capivo che la cosa potesse risultare un tantino strana: professore e studentessa...conflitto di interessi enorme. Ma non ci provavo con lui per avere voti più alti: prendevo sempre E, anche se adesso mi ero inventata la cosa che non riuscivo a fare quegli incantesimi. Balla allucinante. D’altronde poi non vedevo il motivo perché lui non dovesse ricambiare: salvo l’età –che tra l’altro dimostravo di più di soli 15 anni- ed i nostri rispettivi ruoli, ero bellissima io. E questo era palese a chiunque.
Deve proprio? Non potrebbe ad esempio dire che sono in punizione? Se infatti Gazza mi vedesse in giro per il castello dopo cena e gli dicessi che mi sto recando da lei per la punizione sono certa che non avrebbe nulla da obbiettare...o meglio, la prima volta potrebbe verificare la veridicità delle mie parole accompagnandomi fino all’aula, ma le volte successive non accadrebbe. Inoltre ciò eviterebbe di scomodare il preside e di diffondere la notizia...se infatti si sapesse che lei mi da ripetizioni private, probabilmente anche altri vorrebbero unirsi...ed io la voglio tutto per me, professore. Provai a convincerlo, perché proprio non mi andava a genio il fatto che anche Silente sapesse che avevo bisogno di ripetizioni...cosa che non era assolutamente vera. Ci tenevo alla mia immagine di studentessa modello, e molto anche. Quindi che tutto ciò venisse intaccato per uno dei miei piani proprio non l’avrei ammesso.

 
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Tomas Svensson
view post Posted on 9/1/2012, 00:14




Non ci credevo molto e granchè al fatto che avrei mai ricevuto un invito per una di queste fantomatiche feste, ma era giusto così. Oramai non ero più uno studente, e quei bei tempi erano ormai definitivamente passati da qualche anno e non sarebbero più ritornati, a meno che non si dava un'occhiata ai ricordi tramite un Pensatoio. Io tra l'altro ne avevo ereditato giusto uno di pregevole fattura e pregiato due annetti fa, da un lontano zio, che avevo visitato saltuariamente.

Chi vivrà vedrà...
E mi spiace, ma la mia camera rimane off-limits per le studentesse, anche se sono carine...così come i miei segreti...sia mai che si sparga la voce in giro per il castello che io sono in possesso di certe cose...


Dissi con un tono in parte serafico, riferendomi sia alla sua prima affermazione, sia alla sua seconda domanda, aggiungendo anche un occhiolino per rendere tutto più comico e leggermente equivoco, anche se un attimo dopo mi pentii immediatamente...non è che lei avrebbe pensato che stessi flirtando con lei vero? Perchè è una cosa assolutamente contraria all'etica professionale e che era vietata da una sfilza di regolamenti, di leggi e di tante altre cose immagino...

No, non la sapevo...mica assisto a tutte le lezioni che segue lei e controllo il suo rapporto con gli altri docenti...e inoltre, mica c'è una specie di concorso qui ad Hogwarts per poter esprimere liberamente chi è il proprio professore preferito...
E sì, è leggermente un po' inusuale che lei dica tutte quelle cose per lusingarmi...dovrebbe lusingare piuttosto qualche suo coetaneo...


Tentativo un po' pietoso di riportare il discorso su argomenti meno imbarazzanti per il sottoscritto, poichè non era nell'ordine delle cose ricevere simili complimenti da una propria studentessa, per quanto attraente fosse. Avrei di gran lunga preferito riceverli da una donnina più matura, con un'età più vicina alla mia, perchè se veniva scoperta la cosa rischiavo seriamente una denuncia penale, e una denuncia al consiglio di Hogwarts. E si sapeva che per quelli l'onore della scuola e delle studentesse veniva al primo posto, a prescindere da cosa era successo davvero.

Sì, è plausibile...ma per quanto tempo desidera rimanere in punizione? Che di solito in genere sono di breve durata, a meno che lo studente o lo studentessa siano colpevoli di atti di gravità eccezionali...e lei non mi pare proprio ragazza di fare cose simili...
Inoltre, c'è anche la faccenda dei punti...chi viene messo in punizione fa perdere punti alla propria casata...altrimenti si capisce che non è punizione...


Risposi pensieroso, valutando le due diverse alternative, soppesando i pro e i contro, i cons e i pros di entrambe, però convenendo alla fine che probabilmente la punizione sarebbe stata l'alternativa migliore per la sua reputazione...sì. so benissimo che ogni ragazza o ogni ragazzo serpeverde ha la propria reputazione da mantenere, e qualche punizione per motivi futili la aiuta sempre ad aumentare. Ma avevo deciso: cinque punti in meno a ripetizione, pardon, a punizione sarebbero stati un punteggio congruo.

 
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Sophie Black ~
view post Posted on 9/1/2012, 11:07




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Storsi appena le labbra quando mi disse che la sua stanza era off-limits per le studentesse, ma d’altronde era anche vero che quello non era l’unico luogo del castello in cui sarei potuta stare da sola con lui senza il rischio di esser visti.
Trovai inoltre quantomeno curioso il suo occhiolino, il quale onestamente non mi aspettavo. Non che non ne fossi felice, certo, solo che avrei voluto conoscerne il reale significato...e ovviamente non potevo chiedere.
Questo è proprio un vero peccato... Risposi, riferendomi esclusivamente al fatto della stanza, anche mi sarebbe piaciuto sapere di queste cose delle quali lui era in possesso. Tuttavia qualcosa mi diceva che stava solamente scherzando.
Mi portai poi nuovamente la tazza di tè alle labbra: adesso che era più fredda riuscivo a berlo meglio.
Credevo fosse semplicemente evidente. Dissi, riguardo al fatto che lui era il mio professore preferito. Ok che non poteva confrontare il mio atteggiamento con degli altri, però cavolo, credeva che facessi così con tutti? In tal caso era più ingenuo di quel che immaginassi.
I miei erano solamente esempi di come avrei potuto lusingarla... e riguardo ai miei coetanei, beh, diciamo che non mi trovo molto in sintonia con i ragazzini immaturi...non so se mi spiego.
Aggiunsi, con un certo tono di amarezza nella voce. Ma lui non avrebbe mai potuto capire quello che intendevo: primo, perché mi guardava come se fossi una ragazzina a mia volta –cosa che in realtà ero, nonostante mi sentissi più grande rispetto alla mia età- e secondo, perché lui apparteneva al genere maschile, quindi non avrebbe mai potuto comprendere in pieno il mio punto di vista.
Riabbassai dunque la tazza e anzi, mi allungai in avanti per posarla sul piccolo tavolino situato davanti a noi e lì la lasciai perché non mi andava più.
Ha ragione...la faccenda dei punti l’avevo completamente dimenticata. E non sarebbe propriamente giusto che la mia casata ne perdesse per una punizione che non esiste, quindi magari possiamo optare per la soluzione alternativa: dato che sono un prefetto non ho problemi di coprifuoco...se Gazza mi becca oltre un certo orario posso sempre dire che il mio giro di ronda ha impiegato più tempo del previsto, quando invece verrei da lei.
Iniziai a spiegare, perché questa cosa delle ripetizioni stava diventando un po’ troppo complicata per i miei gusti. Non c’era bisogno di avvisare Silente, né tantomeno che la mia casata perdesse punti.
Ma lei farebbe volentieri queste lezioni extra per me? insomma, mi rendo conto che così facendo le toglierei il suo tempo libero... Aggiunsi, chiedendomi ancora una volta se lui avesse o meno una donna fuori da Hogwarts. Una donna che magari lo aspettava al termine delle lezioni o dalla quale egli si recava dopo aver cenato in sala grande.
Se così fosse stato avrei probabilmente avuto pochissime possibilità con lui. Già il fatto che fossi una sua studentessa era un grandissimo ostacolo... se poi ci si metteva anche un’altra donna, potevo proprio dire addio a tutte le mie speranze e congetture.

 
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Tomas Svensson
view post Posted on 25/2/2012, 01:15




Eh sì, proprio un peccato che lei non potrà vedere quali diabolici strumenti e magici arnesi io detenga nella mia camera...

Le risposi palesemente con un tono di voce ironico, in quanto la mia camera sarebbe rimasta sempre off-limits per gli studenti...si sa mai che qualcuno particolarmente burlone o canappone decidesse di degnarmi d'una visita in mia assenza e disseminasse la camera di caccabombe o peggio, di prove incriminanti di una mia relazione con una studentessa...già, questo era stato uno degli avvisi che il Preside Albus Silente m'aveva dato il giorno che avevo messo piede nella scuola, stare alla larga dalle studentesse, soprattutto se carine e dotate di un certo talento magico...un Filtro d'Amore era il minore dei mali, ma si poteva finire anche col beccarsi fatture Orcovolanti, oppure denunce al Wizengamot e al Consiglio di Hogwarts, col rischio di finire disonorati a vita e di perdere qualsiasi possibilità di far carriera...
Ergo, meglio sedare sul nascere qualsiasi ipotesi sovversiva o qualsiasi strana idea che potessero covare certe studentesse particolarmente intraprendenti...dubito che questo potesse essere uno di quei casi, ma come dicono gli equivalenti dei medimaghi presso i babbani, prevenire è sempre molto meglio di curare...

Ah sì, la solita manfrina che ogni ragazza della sua età usa per lamentarsi dei suoi coetanei...anche se poi regolarmente è fidanzata col più stupido di essi...vero?

Domandai, prendendola di nuovo vagamente in giro (il non essere a lezione, ma in un ambiente per così dire più informale, mi rilassava un poco, consentendomi d'essere meno formale, più ironico, più naturale...), poichè qualsiasi ragazza si lamentava di essere single o simili, perchè i suoi coetanei eran immaturi, e indi per cui, non potevano comprenderla appiena...come finivano queste cose in genere? Beh, la ragazzina si prendeva una sbandata per qualcuno di più grande, in genere un motociclista o un tizio con poco cervello e molti tatuaggi/muscoli, e prendeva una cocente delusione. E io ridevo! Oh, quanto ridevo! Perchè almeno giustizia era stata fatta sì! Non per quei poveri ragazzi coetanei, ma per la faccia tosta, per la sboronaggine insita nell'affermare una cosa simile!
Ponderai attentamente sulla proposta che andava proponendo, e capivo le sue preoccupazioni sì, ma poichè ero un professore ragionevole, giovane e che ci teneva ai desideri dei propri studenti, feci un gesto della mano per dire che andava bene così, che non era più necessario discuterne ulteriormente della materia.
Avrei acconsentito a dare ripetizioni ad una ragazza che prendeva in media Eccezionale. Forse mi sarebbe dovuto suonare un campanellino d'allarme...forse...

Certo, non c'è alcun problema, anzi, sono un modo diverso dal solito di trascorrere le serate...e direi che così sarebbero meno monotone rispetto alle attuali...cena e bevuta ai Tre Manici di Scopa per poi ritornare al castello...

Dissi, scordandomi di pensare soltanto e di non pronunciare l'ultima parte del pensiero, in quanto dubito le interessasse sapere cosa facessi io di sera. Di solito tornavo al castello da solo per finire di correggere i compiti o per leggere un buon libro, ma a volte ero in compagnia sì, ma solamente fugace...

 
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11 replies since 5/1/2012, 17:10   115 views
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